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Frecciarosa. A certe condizioni
Scritto da Redazione PoD Giovedì 14 Ottobre 2010 19:23   

di Serena Dinelli, Coordinatrice gruppo Donne Media e Stereotipi Pari o Dispare

Ragazze, voi che lavorate come matte o siete state licenziate, che non trovate l'asilo per i figli, che magari baruffate col marito o compagno, che vedete tutti i giorni programmi TV e pubblicità con immagini che vi toccano i nervi, ecc ecc, rilassatevi! Avete un luogo dove ci si occupa di voi! Si sono messi insieme parecchi Ministri e Ministeri e una grande azienda come Trenitalia, per offrirvi questa deliziosa possibilità. Stiamo parlando della promozione speciale Frecciarosa di Trenitalia.  Approfittatene, scade tra poco.

Tanto per cominciare, come donne dai 12 anni agli... anta viaggerete gratis!...

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The worst is yet to come?
Scritto da Redazione PoD Domenica 03 Ottobre 2010 21:17   

Ancora pessime notizie su occupazione femminile e sulla presenza delle donne nelle stanze dei bottoni. Leggendo le ultime informazioni sul management al femminile, estratte da un rapporto Manageritalia su dati Eurostat, si puo' comprendere quanto l'Italia e la popolazione femminile siano lontane dall'Europa e schiacciate all'ultimo posto in classifica:dopo Grecia, Cipro, Turchia, Austria. Quanto ancora dobbiamo aspettare per ripristinare condizioni minime di civiltà, meritocrazia e parità di genere? O, parafrasando al contrario una celebre canzone, "the worst is yet to come"? Per preparare una riscossa a questa ennesima cattiva notizia, un interlude musicale incoraggiante e ironico: http://www.youtube.com/watch?v=7tX4rjHMBCQ

Da un lancio Ansa (ansa.it)

LAVORO: DONNE MANAGER IN EUROPA, ITALIA FANALINO CODA/SCHEDA (ANSA) - ROMA, 3 OTT - Poche donne nel mercato del lavoro, quasi una donna su due - certifica l'Istat - non ha un posto ne' lo sta cercando, ma anche poche donne nelle 'stanze dei bottoni'.
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Pari o Dispare incontra Fernandez De La Vega, Vicepresidente Primera della Spagna
Scritto da Redazione PoD Martedì 28 Settembre 2010 18:25   

Palazzo Giustiniani, lunedì 27 settembre 2010

Con un abbigliamento colorato e brillante, María Teresa Fernández de la Vega, Vice-Presidenta Primera di Spagna, ci ha regalato tre quarti d’ora del suo tempo, prima di scappare ad un’altra conferenza sul cammino spagnolo verso la parità. La Vice-Premier ha preferito un incontro informale, al quale vi ha preso parte con simpatia e dedicazione, e nel quale Emma Bonino faceva da moderatrice. Erano presenti donne provenienti da tutti gli ambiti professionali: istituzioni, stampa, università, imprese, sindacati ed associazioni femminili.
Al centro dell’incontro vi è stata la nota Ley de Igualdad, Legge sull’uguaglianza di genere entrata in vigore il 24 marzo 2007 nell’ordinamento spagnolo. In particolare, le abbiamo chiesto come siano riusciti ad adottare una legge così avanzata e quali sono stati i principali ostacoli affrontati.
In primo luogo, la Fernández, che ne è stata l’ideatrice e coordinatrice, ha spiegato che l’obiettivo era quello di creare una legge che ponesse le fondamenta per un’uguaglianza effettiva. I due pilastri su cui si è lavorato sono stati, da un lato, il contrasto alla violenza fondata sul genere e, dall’altro, la promozione di una “discriminazione positiva” in tutti gli ambiti (economico, politico, accademico familiare e anche ne imedia) per raggiungere un bilanciamento tra donne e uomini.
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Lo sviluppo mutilato delle donne
Scritto da Redazione PoD Venerdì 24 Settembre 2010 21:42   

Lo sviluppo mutilato delle donne

da Il Riformista - 24 settembre 2010

di Emma Bonino

In questi giorni mi trovo a New York per promuovere una risoluzione all'Assemblea Generale dell'Onu per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF). Una richiesta avanzata da molti Paesi arabi ed africani dove la pratica è diffusa, e sostenuta con convinzione dal Governo italiano. Ebbene, a me piacerebbe che il tema di questa campagna, così come lo abbiamo affrontato nel corso degli anni e con i risultati che abbiamo ottenuto, fosse guardato come un nuovo paradigma di un modo altro, diverso, più efficace di aiuto pubblico allo sviluppo. I risultati non proprio esaltanti echeggiati in questi giorni sugli Obiettivi del Millennio confermano che il perdurante modello di aiuto allo sviluppo non sia stato capace di adattare la propria filosofia di fondo alle nuove realtà avvenute dopo il crollo del Muro di Berlino e le mutazioni nelle relazioni geopolitiche che ne sono conseguite. Mutazioni che hanno in qualche modo scavalcato il paradigma classico - penso ad esempio ai vecchi rapporti tra donatori e beneficiari - dell'aiuto allo sviluppo.

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