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Che fine hanno fatto le donne nei sondaggi elettorali? Appello pubblico
Scritto da Redazione PoD Lunedì 26 Settembre 2011 15:05   

La sparizione delle donne dai sondaggi  elettorali

Appello lanciato da Pari o Dispare con: 

Lella Costa, Luciana Littizzetto, Mimosa Martini, Lorella Zanardo e Il Corpo delle Donne, Marina Suma, Maria Rosaria Omaggio, Franca Valeri, Eleonora Corbucci, Franca Rame, Dario Fo, Marisa Laurito, Erminia Manfredi, Nancy Brilli, Anna Fendi, Maria Silvia Venturini Fendi, Maria Teresa Venturini Fendi, Maria Ilaria Fendi, Lea Pericoli, Barbara Alberti, Francesca Comencini

In un periodo tanto difficile per il paese e per le donne, che dalle ultime manovre finanziarie escono piuttosto malconce, arrivano altre sorprese guardando programmi rai e sondaggi sulle speranze e le attese degli italiani e le italiane per eventuali nuovi corsi nella vita politica del paese.
Altro che quote rosa! Che fine fanno le donne nei sondaggi elettorali? Nella puntata del 20 settembre di Ballarò, a parte osservare durante il programma il nutrito parterre di uomini politici presenti con la sola esclusione di una professoressa battagliera dell'Università di Parigi, è stato trasmesso come di consueto il sondaggio IPSOS di cui ha dato lettura Nando Pagnoncelli.
Oggetto, "la fiducia nei leader". L'ultimo sondaggio commissionato e reso noto dal programma, risale a maggio del 2011. Allora figuravano solo due donne su 13 nomi in lista. Nei primi sei posti comparivano sia Emma Marcegaglia che Emma Bonino, molto vicine tra loro, insieme a Tremonti, Montezemolo, Bersani. Di altre donne, apprezzate e presenti in tv come ad esempio la Bindi, nemmeno l'ombra.
Nella top 13, a maggio 2011 in testa vi era il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dopo la pausa estiva, il campione di Pagnoncelli deve aver preso un brutto colpo di calore. Infatti al 20 settembre non si ricordavano più nè di chi fosse Giorgio Napolitano (prima dato all'85%), nè di Emma Bonino (al 46%).
Una improvvisa amnesia.
Aveva nel frattempo scalzato il presidente della Repubblica la sola donna presente, la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
Della Bonino e del nostro Presidente si sono perse le tracce.
Ma al di là di facili deduzioni intuitive e tesi complottistiche, in cui pure potremmo dilettarci, ci chiediamo come sia statisticamente possibile passare da un gradimento dell'85% a meno del 20% in pochi mesi, e non comparire nella lista dei 13, quando stabilmente per mesi nomi come quelli di Emma Bonino hanno tenuto bene e senza scossoni.
Con che criterio si selezionano i nomi da somministrare al campione? Perché alcuni nomi strumentalmente appaiono e scompaiono?
Perché a parte Emma Marcegaglia, non vi è traccia di donne politiche in lista?
Prendiamo spunto dall'ultimo fatto di "cronaca" sondaggistica che si è palesato nelle ultime ore, ma potremmo rivolgere le stesse considerazioni e interrogativi a persone come Renato Mannheimer, o ai sondaggisti incaricati da Repubblica: apparizioni e sparizioni sono sempre della stessa natura.

 Il punto vero è la trasparenza nei criteri che si adottano nel decidere di includere o escludere alcune personalità politiche, come perfino interi partiti.
Ci aspettiamo qualche delucidazione almeno su ciò che dovrebbe essere scientifico e non influenzato da convenienze politiche o opportunismi di sorta. Ci guardiamo bene dal chiedere che più donne vengano invitate nei talk show politici o che su esse anche i sondaggi si concentrino, perché ci rendiamo conto che ciò potrebbe creare troppo imbarazzo. Del resto, imbarazzi a parte, diversi anni fa quando un nome come quello di Emma Bonino fu fatto per la Presidenza della Repubblica, in mezzo a una sfilza di illustri personalità, gli italiani e le italiane non ebbero alcun dubbio. Con buona pace di sondaggisti, opinionisti, presentatori di talk e partiti politici.

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SE NON ORA QUANDO e PARI O DISPARE contro la manovra finanziaria
Scritto da Redazione PoD Mercoledì 13 Luglio 2011 14:35   

NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO:  GUARDA LO SPOT



APPUNTAMENTO GIOVEDì 14 LUGLIO, DALLE ORE 17.30 DAVANTI AL PARLAMENTO

SE NON ORA QUANDO  e PARI O DISPARE contro la manovra finanziaria. Da Roma a New York, prosegue la campagna: "NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO"

Le donne dicono no alla manovra finanziaria in discussione in Parlamento. I gruppi Se Non Ora Quando e Pari o Dispare denunciano una manovra che sottrae al welfare per le donne la cifra record di 4 miliardi di euro.

Questi soldi, per una legge approvata dal parlamento italiano qualche mese fa, dovevano essere impegnati per politiche di conciliazione, inclusione delle donne nel mercato del lavoro,  assistenza e cura. Non investimenti a fondo perduto, ma un modo per ridare respiro al potenziale al femminile e per investire nella crescita del nostro paese.

La manovra finanziaria ha cambiato destinazione a questo tesoretto, scippandolo letteralmente dalle borsette delle donne italiane, visto che è dall'aumento dell'età pensionabile nel pubblico impiego delle donne che si riscuotera' la ragguardevole cifra di 4 miliardi. Non una sola parola del Governo su questo furto. Ne' una spiegazione. Omissioni, anche durante il question time al Senato, dove il Ministro Sacconi interrogato su questo ha evitato di rispondere su che fine avesse fatto "il malloppo". Silenzio o bugie da parte degli altri componenti del Governo, oltre che un certo imbarazzo presso la maggioranza.

“Occorre non tacere, fare quanto piu' rumore possibile, in modo che tutte sappiano quanto sta accadendo. Ce ne ricorderemo a tempo debito e lotteremo perché questo scippo non avvenga. E se dovesse accadere, continueremo a insistere perché si torni su questa sciagurata decisione. Sappiamo che sono tempi difficili e che tutti dobbiamo fare sacrifici, ma non è possibile che a fronte di tagli assenti o scarsi su voci come i costi della politica, le province e molto altro, venga chiesto alle donne l’ennesimo sacrificio – spiegano le promotrici– Vogliamo ricordare che le donne sono già chiamate a rispondere, con il loro lavoro volontario e non pagato ai tagli del welfare degli ultimi anni”.

Per protestare contro il provvedimento le donne dei due gruppi, diverse parlamentari (hanno già aderito Emma Bonino, Paola Concia, Francesca Marinaro, Flavia Perina) e tutte coloro che vorranno sostenerle, si daranno appuntamento a Piazza Montecitorio domani, 14 luglio, alle ore 17.30  in coincidenza con la discussione della manovra alla Camera. La data è stata scelta anche per sottolineare che nelle stesse ore sarà in corso a New York la presentazione del il rapporto ombra sulla disuguaglianza di genere in Italia, in margine alla sessione internazionale della Convenzione CEDAW(ONU, Committee on the Elimination of Discrimination against Women). Dal testo emerge, ancora una volta, il ruolo secondario a cui le donne sono condannate in Italia, nonostante gli impegni e le promesse presi dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni.

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NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO- ATTO PRIMO!
Scritto da Redazione PoD Mercoledì 06 Luglio 2011 16:26   

ANSA-FOCUS/ MANOVRA:DONNE IN PIAZZA,SCIPPATI 5 MLD WELFARE ROSA CAMUSSO, GOVERNO MISOGINO; APPELLO BONINO, FINOCCHIARO E BINDI (ANSA) - ROMA, 06 LUG - Soldi spariti, soldi 'scippati' dalle borse delle donne: Il mondo rosa si mobilita e scende in piazza per chiedere che i 4 miliardi di euro 'risparmiati' grazie all'equiparazione dell'eta' pensionabile delle donne nel pubblico impiego vengano utilizzati, 'come promesso', per investimenti a favore di conciliazione e welfare.
Questa mattina a Roma, di fronte a Palazzo Madama, su iniziativa dell'associazione 'Pari e Dispare', normali cittadine, parlamentari ed esponenti del mondo sindacale, si sono unite per dire: 'Non farti scippare il futuro'.
La mobilitazione e' stata suddivisa in due tranche: un falsh mob durante il quale sono state simbolicamente accatastate per terra diverse borse femminili, poi una conferenza stampa al Senato.
'E' piu' di un mese - ha detto la vicepresidente del Senato, nonche' presidente onorario di 'Pari o Dispare', Emma BONINO - che ci stiamo mobilitando. Questo non e' un problema solo femminile: il Paese non puo' crescere senza il contributo delle donne. Purtroppo l'articolo 13 della manovra conferma che il Governo sta andando nella direzione opposta'. La dotazione del Fondo strategico per il paese a sostegno dell'economia reale, secondo l'articolo riportato dalla senatrice, sarebbe ridotta infatti di 252 milioni di euro per il 2012, 392 per il 2013, 492 per il 2014, 592 per il 2015, 542 per il 2016, 442 per il 2017, 342 per il 2018, 292 per il 2019 e 242 a decorrere dall'anno 2020.
'Il governo - ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - e' misogino anche in economia. Oggi chiediamo solo giustizia e rispetto di quanto promesso, cioe' risorse per servizi e conciliazione'. 'La priorita' nostra e dell'Italia - ha detto il presidente del Pd Rosy Bindi - e' la crescita dell'occupazione femminile. Purtroppo questo governo fa cassa sulla pelle delle donne'. 'Questi soldi - ha commentato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd - sono spariti, mentre si aggrava la condizione dello stato sociale a causa dei tagli agli enti locali. Conclusione: le donne lavorano di piu' e hanno meno servizi'. Alla mobilitazione hanno partecipato anche Ghedini (senatrice Pd), Mandorino (Cittadinanzattiva), Adamo (senatrice Pd), Poretti (senatrice Pd-radicali), Marinaro (senatrice Pd), Serafini (senatrice Pd), Bassoli (senatrice Pd), Chiaromonte (senatrice Pd), Biondelli (senatrice Pd), Ichino (senatore Pd), Perduca (senatore radicale), Concia (Pd), Mosca (Pd), Ghedini (Pd), Incostante (Pd). La mobilitazione continuera' per tutto il mese e verranno presentati emendamenti alla manovra. Prossima tappa, sabato 9 e domenica 10 luglio, a Siena. (ANSA).

L'audiovideo della conferenza stampa su Radio Radicale: http://www.radioradicale.it/scheda/331399
Rassegna online
Il sole 24 ORE:
Il Corriere della Sera:
La Stampa:
L'espresso:
Libero:
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NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO! 6 LUGLIO FLASH MOB DAVANTI AL SENATO
Scritto da Redazione PoD Lunedì 04 Luglio 2011 21:13   

IL 6 LUGLIO DAVANTI AL SENATO FLASH MOB E CONFERENZA STAMPA PER LANCIARE L'INIZIATIVA "NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO". PARLAMENTARI E CITTADINE CONTRO LA SOTTRAZIONE DEI FONDI DELLE DONNE ITALIANE.

 

Mercoledì 6 luglio, dalle ore 9.00 alle 10.00 davanti al Senato della Repubblica (corsia agonale, lato Piazza Navona), alcune parlamentari e donne lanceranno l’iniziativa “NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO” , contro lo scippo in atto nella manovra finanziaria del Governo che sottrae ben 4 miliardi che dovevano essere investiti in misure di welfare e conciliazione.

Questi soldi sono a tutti gli effetti delle donne italiane: sono infatti i fondi derivanti dall’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego che il governo, con un precedente provvedimento, si era impegnato a investire per invertire la rotta su occupazione femminile e servizi.

Un flash mob dalle ore 9.00 alle ore 10.00 circa, e a seguire, alle ore 11.00 una conferenza presso la Sala Stampa del Senato per fare il punto sulle tappe dell'iniziativa e sulla manovra finanziaria del Governo.

Hanno già aderito all' iniziativa insieme all'Associazione Pari o Dispare  la Vice Presidente del Senato Bonino, le deputate Concia e Mosca, le senatrici Ghedini, Poretti, Adamo, Incostante, Marinaro e il Senatore Ichino.

Oltre 80 associazioni  hanno lanciato l'appello "Quattro miliardi (erano?) tutti per noi" già dal mese di giugno proprio sullo stesso argomento.

Mercoledì avrà dunque il via  un mese di mobilitazione straordinaria tesa a sventare un furto inaccettabile certificato oggi dal testo della manovra finanziaria.
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Comitato Pari o Dispare